Il pirata di tunro confeziona una mail in cui, per uno specifico motivo, induce la vittima ad inserire i propri dati bancari su un modulo online: ovviamente tale modulo riporterà i dati direttamente al pirata. Detto così sembra impossibile cascarci, ma in realtà sono molti quelli, per poca conoscenza dei pericoli del web o per semplice fretta, rischiano la fregatura.
Una delle più recenti truffe phishing ha coinvolto (solo nominalmente si intende) l'Agenzia delle Entrate: in questo periodo a molti possessori di indirizzo mail è arrivata un messaggio che sembrava provenire dalla suddetta agenzia in cui si chiedevano i dati bancari per l'accredito di rimborsi fiscali. La truffa sfrutta due fattori: la "paura atavica" verso l'Agenzia delle Entrate (che mette in apprensione chi è in regola, anzi forse di più!) e il possibile recupero di denaro.
La mail, apparentemente regolare, rimandava però ad un sito fasullo (in questo caso facilemnte riscontrabile poichè l'indirizzo era legato ad altervista, noto fornitore di spazi web gratuiti).
Riporre dunque molta attenzione ai messaggi in arrivo e ricordarsi che mai una banca o un ente vi chiederanno dati bancari attraverso una mail.
Una delle più recenti truffe phishing ha coinvolto (solo nominalmente si intende) l'Agenzia delle Entrate: in questo periodo a molti possessori di indirizzo mail è arrivata un messaggio che sembrava provenire dalla suddetta agenzia in cui si chiedevano i dati bancari per l'accredito di rimborsi fiscali. La truffa sfrutta due fattori: la "paura atavica" verso l'Agenzia delle Entrate (che mette in apprensione chi è in regola, anzi forse di più!) e il possibile recupero di denaro.
La mail, apparentemente regolare, rimandava però ad un sito fasullo (in questo caso facilemnte riscontrabile poichè l'indirizzo era legato ad altervista, noto fornitore di spazi web gratuiti).
Riporre dunque molta attenzione ai messaggi in arrivo e ricordarsi che mai una banca o un ente vi chiederanno dati bancari attraverso una mail.
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