lunedì 9 novembre 2009

Le licenze dei software

Quando installiamo un programma sul nostro computer (un software) accettiamo implicitamente la licenza di utilizzo dello stesso anche nel caso di programmi gratuiti; quando acquistiamo un programma in realtà acquistiamo la licenza di utilizzo per quel programma, spesso anche per un periodo di tempo limitato.
Ogni programma, dunque, è legato ad una sua licenza di utilizzo che dovrà essere accettata prima della sua installazione. Utilizzando internet spesso ci imbattiamo in programmi di prova o rilasciati in forma gratuita, o con limitazioni. Vediamo quali possono essere le tipologie di licenza di software più comuni:

FREEWARE: si considera così un software rilasciato a titolo gratutito, può essere rilasciato con il suo codice sorgente (cioè con la possibilità, per chi è in grado di farlo, di poterlo modificare) oppure no a discrezione dello sviluppatore. Tale licenza permette la ridistribuzione. Esempi classici sono i visualizzatori (Adobe Acrobat Reader) e i browser (Mozilla Firefox)

TRIAL: si tratta di software di prova, rilasciati con limitazioni temporali per poter permettere all'utente di provarne le caratteristiche prima dell'acquisto. Alla fine del periodo di prova il software cesserà di funzionare e dovrà essere sbloccato. Esempi ce ne sono tanti, quasi tutti i software hanno una versione trial (Office 2007).

SHAREWARE: una forma di versione di prova rilasciata direttamente dallo sviluppatore all'utente, con limitazioni temporali o di funzionalità.

SOFTWARE LIBERO: si tratta di programmi "aperti", con la possibilità non solo di essere redistribuiti ma modificati per ampliarne le funzionalità. Esistono diverse licenze legate a questa tipologie che ne limitanto più o meno l'utilizzo (in genere comunque sempre poco restrittivo).
L'esempio più noto è quello di Linux, nelle sue varianti.